Il gelato è il motivo per cui ho i denti dritti. Si, perché il dentista dal quale andavo quando ero piccola aveva lo studio a Pescara vicino alla pasticceria-gelateria Camplone e il gelato era il mio premio che seguiva ogni dolorosa seduta. Più precisamente il capriccio al caffè con panna: tre punte, tanto cioccolato a ricoprire quel gelato che sapeva veramente di caffè, la cialda croccante e friabile del cono rivestito internamente di altro cioccolato fondente e pieno di panna chantilly. Ancora oggi è il mio gelato preferito.

La pasticceria-gelateria Caprice di Fabrizio Camplone a Pescara
Quando sono venuta a sapere che proprio Camplone avrebbe incontrato dei blogger per una degustazione dei suoi nuovi gelati mi sono detta: non posso mancare! E detto fatto, un paio di settimane fa, il maestro pasticciere Fabrizio Camplone ci ha accolto nel suo locale Caprice in Piazza Garibaldi, vicino a Pescara vecchia. “Quando mio padre Tullio ha iniziato l’attività 60 anni fa, nel 1957, il laboratorio era dall’altra parte della strada, all’angolo di Corso Manthone. – racconta Fabrizio – Dopo il diploma di ragioneria e il servizio militare, dovevo decidere cosa fare da grande e decisi di seguire le orme del mio papà. Il laboratorio ormai era cresciuto e mio padre mi disse di andare fuori a studiare pasticceria. Così andai prima a Parigi e poi frequentai altre scuole in Italia. Nel 1982 tornai a Pescara e portai con me tutte quelle novità che avevo visto in questi anni e che però non piacevano molto ai collaboratori vecchia scuola di mio padre. Ma a lui piacevano e scelse per l’innovazione”. Così, mentre ovunque andava di moda il pinguino, a Pescara nacque il capriccio, la prima innovazione di Camplone. E da allora non si sono più fermati. Ancora oggi Fabrizio è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo per i suoi prodotti di pasticceria e per i suoi gelati.

I prodotti di pasticceria di Camplone
Ecco. Appunto. Dicevamo… i gelati. Che non sono semplici gelati. Dietro ogni gusto c’è un lungo percorso di ricerca, di rapporto con i produttori locali e con il territorio abruzzese da dove arrivano tutte le materie prime. E spesso i prodotti di pasticceria finiscono nei gelati. Come il gusto millefoglie, un gelato base crema con marmellata di arance e pasta sfoglia caramellata.

Il capriccio
Ma parlavamo della continua voglia di innovazione del nostro maestro pasticciere e del suo amore per il territorio. È da qui che nascono i suoi Sapori d’Abruzzo, gusti di gelato che traggono ispirazione dai nostri prodotti tipici. Tutto è iniziato nel 2000, quando andava di moda il gusto Puffo (che, detto tra noi, per me è solo un concentrato di coloranti e di chi sa cos’altro). Camplone decise di andare controcorrente e di proporre il gusto pecorino e miele d’acacia. Vi chiederete “Oddio, ma il sapore del formaggio è forte. Perché usarlo per un gelato?” E invece ne è venuto fuori un gelato dal sapore delicato e un abbinamento perfetto. Provare per credere!

Fabrizio Camplone
E da qui in poi sono nati la presentosa, il lattacciolo, il bocconotto, il mostacciolo, la scrucchijate, l’aurum, la liquirizia di Atri, il confetto di Sulmona, lo zafferano dell’aquilano e la cerasella.











Ma perché fermarsi all’Abruzzo quando in Italia ci sono tante altre regioni? E così nascono le Specialità Italiane, gusti di gelato che reinterpretano i sapori delle tradizioni italiane: le strazzate per la Basilicata, il bergamotto per la Calabria, il torrone di Benevento per la Campania, la ciliegia per l’Emilia Romagna, la grappa per il Friuli Venezia Giulia, la mentuccia romana per il Lazio, il chinotto per la Liguria, gli amaretti di Saronno per la Lombardia, il verdicchio per le Marche, il pepatiello per il Molise, i nocciolini di Chivasso per il Piemonte, l’olio d’oliva e mielata di fichi per la Puglia, il mirto per la Sardegna, la cassata siciliana per la Sicilia, il vin santo e cantuccini per la Toscana, i frutti di bosco per il Trentino Alto Adige, la rocciata per l’Umbria, il Mont Blanc per la Valle d’Aosta e le pere con grana padano per il Veneto.











E così, dopo 30 gusti diversi assaggiati e circa 600 gr di gelato mangiati, questo fresco e dolce pomeriggio è terminato. Ma non potevo andare via senza scoprire perché il capriccio ha 3 punte. Dovete sapere che Tullio Camplone amava andare in bicicletta e pedalare sulle salite delle montagne abruzzesi. E le 3 punte rappresentano le 3 cime più alte dell’Abruzzo: il Gran Sasso, la Maiella e il Velino. E vado via felice!