È da un po’ di tempo che non preparavo la ricetta degli sgaiozzi e quindi quest’anno per il 25 dicembre ho deciso di prepararli. Il loro profumo mi fa subito pensare al Natale e se me lo chiedessero direi che per me il Natale ha l’odore della frittura. Sì, perché fra caggionetti, ciambelle di patate, sgaiozzi e torcinelli, poco prima del Natale nelle case abruzzesi è tutto un friggere!
Per questi dolci non vengono usati nè uova nè latte e quindi è una ricetta adatti ai vegani e ai vegetariani. Vediamo insieme come preparare degli sgaiozzi a regola d’arte.

La ricetta degli sgaiozzi: ingredienti
Per circa 40 sgaiozzi:
- 600 gr di farina bianca
- 300 gr di farina di mais
- 200 gr di zucchero
- Buccia grattugiata di 1 limone
- Buccia grattugiata di 1 arancia
- 1 bicchiere di olio EVO
- 2 cubetti di lievito di birra
- 1 pizzico di sale
- Acqua q.b.
- Zucchero semolato q.b. per la copertura
- Uva passa a piacere
Preparazione
- Mettete a mollo l’uvetta in acqua o liquore per farla rinvenire.
- Sciogliete i cubetti di lievito di birra in un po’ di acqua.
- Mettere un pentolino di acqua sul fuoco; quando l’acqua sarà bollente, versarla sulla farina di mais e mescolare stando attenti a non far cuocere la farina; l’impasto deve risultare un po’ duretto.
- Quando l’impasto di acqua e farina di mais sarà freddo, aggiungere lo zucchero, l’olio, l’uvetta, il lievito di birra impastando ogni volta che si aggiunge un ingrediente.
- Aggiungere la farina e impastare fino ad ottenere un impasto non troppo duro.
- Coprire la ciotola contenente l’impasto con un canovaccio e lasciate lievitare per 2 ore.
- Mettete una pentola dai bordi alti con abbondante olio extra vergine di oliva sul fuoco e portate a temperatura.
- Ungetevi le mani, prendete piccoli pezzi di impasto e fate friggere fino a che gli sgaiozzi non avranno un bel colore bruno dorato.
- Mettete a sgocciolare su carta assorbente e passate velocemente gli sgaiozzi nello zucchero prima che si raffreddino (altrimenti lo zucchero non si attaccherà).

La storia degli sgaiozzi abruzzesi
Gli sgaiozzi (o scaiuzz, sgaiuzz e squaiuzz che dir si voglia) sono dei dolcetti della tradizione contadina tipici della provincia di Pescara che un tempo venivano preparati in tantissime occasioni, ma oggi sono prelibatezze riservate al Natale e al Carnevale. Un tempo, invece, era usanza prepararli durante la raccolta delle olive per offrirli a chi lavorava negli uliveti e venivano fritti con l’olio vecchio oppure a San Martino per assaggiare l’olio nuovo. Oggi purtroppo sono rimasti in pochi a fare gli sgaiozzi e la ricetta mi è stata data dalla mamma di una mia amica di Civitella Casanova, un paese del pescarese dove sono maestri nel realizzare questo dolce energetico e Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) abruzzese. Appena ho avuto la ricetta, non ho potuto fare a meno di fare gli sgaiozzi: di colore bruno dorato all’esterno, gialli all’interno, soffici, profumati e ricoperti di zucchero.
Con cosa sposare questo dolce di Natale
Gli sgaiozzi sono ottimi da consumare a fine pasto con un vino dolce come il Moscatello di Castiglione o con un bicchierino di liquore di genziana che aiuta sempre la digestione. Se invece volete farci merenda, potete accompagnarli con una tazza di tè verde caldo.